sabato 8 settembre 2007

vacanze interiori e non

28 luglio 2007.
La sveglia suona alle 4,o5 del mattino ,ma io sono alle 3 gia’ bell’ e pronta ad occhi aperti.con una calma insolita chiudo casa ed il taxi e’ gia’ sotto ad attendermi.
Il dehor di sedie di plasticaccia bianca del bar sotto i portici di Porta Susa mi fa da sala d’aspetto , sotto una luce giallastra ,alla Hopper.
caracollando arriva babu’, anche lei un po’ provata dalla nottata con uno zaino nuovo fiammante , tutta contenta.
L’alba sfila grandiosa sui gasometri di Torino ovest, un po’ hollywoodiana,ed in controluce carrozzoni di panini su spiagge fluviali , greti un po’ secchi pieni di sassi. all’aeroporto devo travasare in sacchetti di plastica le mie medicine per la pancia, che un poliziotto mi chiede di controllare .
L’aereo e’ davvero molto piccolo, un bombardiere AUSTRIAN ARROWS, le due hostess bionde tipo barbie , Ricarda e Birgit, riscaldano panini dal profumo di croissant …e si decolla un po’ tremando …sulla colonna sonora del bel Danubio blu…surreale…cullata dal valzer scivolo un po’ nel sonno, babu’ cuore infranto , legge accanto a me "non soffrire per amore !"di Lucia Extebarria, mi indica una frase :se una relazione non ti rende felice non ti serve …
Gia’…
Penso alla mia bolla con la cordicella d’oro…
arrivederci emi…
Del vassoietto di cibo non oso toccare nulla, troppo austriaco…
Dormicchiando il volo dura davvero niente,e l’ingresso all’aeroporto e’Engang 6 , il mio numero.
bene…
Il cielo di Vienna e’ grigio e denso ,le strutture aeroportuali piuttosto scrause per essere quelle dell’impero Austro ungarico, babu’ mi prospetta l’ipotesi di prendere un trenino il cat-city center per raggiungere il centro di Vienna, mi eccita molto l’idea,in solo 16 minuti !!…ci aggiriamo un po’ per l’aeroporto per capire come fare ma le ore di sonno state davvero poche e fatichiamo …una ragazza info bionda pure lei e molto gentile ci dissuade : considera il nostro progetto troppo nevrotico per le tre e mezza ore che abbiamo prima del volo…comunque io non ce la faccio a non prendere la cartina con i monumenti e mi faccio pure la foto sotto un testone di Egon Schiele…che peccato…
Poi mille altre tentazioni di pasticceria viennese e ci buttiamo accampate , con un gran sonno, sui divanetti del panoramic restaurant io azzardo una colazione con una skishkunkel alle ciliegie e cioccolato, speruma bin , ho cercato di scegliere la torta meno pericolosa , a fianco a me una coppia viennese pasteggia con uova fritte e bacon e formaggiazzi fa lo sberleffo alla mia cistifellea,alle dieci del mattino, ci salutano con un gentile arrivederci, in italiano…
babu’ parla molto, io sono un po’ fusa , non registro… credo… tutto quello che mi dice , e il mio occhio si distrae appoggiandosi sull’ arredamento circostante , di dubbio gusto,vecchio stampo con inserti di rinnovamento malazzeccati,ma erano o no la patria della secessione viennese ?
Che sonno ! avro’ dormito si e no 3 ore …dovrei imparare un po’ ad usare la nuova macchina foto nikon …ma non ce la posso fare ,guardo la gente distrattamente e cerco di capire come suona l’austriaco..boh ?
In aereo dormo finalmente ,arriva di nuovo del cibo vomitevole, tipo pasticcio di pasta ,cipolle e formaggio filante, chiudo subito il cartoccio deglutendo, non ce la posso fare …il peggior cibo da aereo fino adesso…finalmente dormo, dormo….fino all’atterraggio …che vuoi fare …?
Poi, anche se continuano a suonare il bel Danubio blu , non e’ facile ballare il valzer con le cinture di sicurezza …eppoi …sara’ mica capodanno….

Ecco l’aeroporto Ataturk, Istanbul
Pare da subito piu’ moderno di quello viennese , mi sento a casa subito ed il contrasto tra le donne velate vestite di tessuti a fioroni, che si tengono per mano camminando sul tapis roulant che sa di gomma nuovissima mi piace gia’ molto…Presi i bagagli troviamo dopo poco un bancone informazioni con turco rubicondo dagli occhi chiari, non risponde alla mia domanda ..prima cosa impulsivamente prende in mano la medaglietta di Frida Kahlo che ho al collo e mi chiede chi e’ ?…Amazing.. mi dice …comunque ci spiega in modo chiarissimo come prendere la metro ed il tram fino a Sultanameht …easy!
tutto pulito, nuovo ..in tram attraversiamo la citta’ per lungo…io guardo fuori e mi sento subito a casa , e’ proprio strana questa sensazione che mi prende in certi posti dall’ altra parte del mondo, ma anche nella gente mi sembra di vedere tratti famigliari, ho anche visto un certo numero di tizi dalla faccia interessante
Occhi chiari pelle scura e naso levantino,assomigliano a Emi…ecco da dove arriva….ciao Emiturk.
Scendiamo a Sultanameht e troviamo l’hotel SIDE con la stessa solita fluida facilita’, anche il tizio della reception mi chiede chi e’ Frida…qui proprio non la conoscono…si vede …
Stanza azzurra, la numero sette, bel numero…
Letti bianchi e bagno lindo …ma ahime’ finestroni ,con tendoncini sottilissimi al primo piano sulla strada e in faccia un ristorante con musica gipsy king a tutto volume e neon giallo sparato …la vedo brutta …
Usciamo quasi subito. sta tramontando, passano cargo carichi sul bosforo , la mosche blu in controluce e’ bellissima , intorno a noi vie di ristoranti che esibiscono dervisci roteanti ad ogni angolo (un po’ troppo penso, poi non e’ una pratica religiosa …?) suoni molto dolci e canti litaniosi,percussioni e profumo di tabacco dolce nell’ aria, nuvole in corsa sul cielo giallo e rosa ,i gabbiani gridano …che bello…
Ci sediamo sulle panche del giardino curatissimo intorno alla moschea proprio nel momento in cui i muezzin prendono a chiamarsi da una moschea all’altra per cui il richiamo cantato echeggia nel cielo .
Io sono emozionata, e guardare gli uomini e’ una festa per gli occhi, (perche’ per ora donne turche in giro ,poche … forse data l’ ora )…sono belli …fieri e scuri…bei sguardi intensi.
Gli alberi scoppiano di fiori a grappolo rosa , oleandri e simil -bungavillee … aiuole curatissime, zampilli d’acqua, io penso…questa e’ la dolcezza dell’ islam..
A cena cibo buono , che mi tranquillizza ,pollo ripieno di spinaci e patate al forno all’aneto, pane delizioso, al sesamo…dopo un giretto tra le case di legno …a nanna …
29 luglio 2007
ho dormicchiato piu’ o meno…. maluccio…
ci si alza nostro malgrado un po’ peste …la colazione sul terrazzo ..si vede il mare …e la moschea blu,
una vera colazione turca con uovo sodo pomodori, cetrioli e olive nere buonissime… quasi dolci …che si sposano a meraviglia con la marmellata di fragole poi leggiamo un versetto sufi sulla luce ,dal libro dei mistici islam di babu’ e si esce, il clima e’ asciutto e ventilato..
ed ecco la moschea blu…
pero’ ci rendiamo conto che babu’ e’ in short e ha paura non la facciano entrare , cosi’ fa un salto in hotel a cambiarsi, tanto e’ cosi’ vicino…
allora io la aspetto seduta nella corte della moschea e mi metto a guardare le donne, che finalmente si vedono …
alcune sono velate,elegantemente… col chador, altre proprio in burka nero.
Ma non mi disturba , anzi mi sembra che accresca in loro il fascino ed il mistero , dona loro un aura da sacerdotesse misteriche , di un mondo a parte chissa’ se anche gli uomini lo pensano e rispettano la loro sacralita’,certo in questo modo si sottraggono alla mercificazione del corpo della nostra civilta’..siamo noi europee ed essere puttane e infatti per strada ci provano un po’ tutti, anche se la maggioranza per scopi commerciali,ed in un modo piu’ soft , meno insistente degli indiani…
La moschea blu trasmette un senso di eleganza ed elevazione , e’ leggera e decoratissima allo stesso tempo, bella vuota degli orpelli delle nostre chiese
Luminosa ed astratta…mi viene da inginocchiarmi sui tappeti morbidi che riempiono totalmente il pavimento e cosi’ sostiamo un po’ ad 0sservare dei fedeli che fanno le genuflessioni verso la Mecca
mi viene da pensare al senso della sottomissione a Dio dell’Islam, Insciallah,
e siccome sono in vena di collegamenti penso che forse e’ la stessa cosa dell’ accettazione del karma dei buddisti , cerco di trasferire le mie riflessioni a babu’, ma non condivide ,preferisce i sufi, piu’ inarco-individualisti…o forse non sono cosi’ chiara nello spiegarmi..poi penso anche a johndelhiboy che metteva la volonta’ di dio in ogni frase che diceva ….
Forse vivere e’ un non opporsi alle leggi dell’universo-dio-caso o intelligenza del creato che la si voglia chiamare… per lo meno questa mi sembra una strada che bisognerebbe provare a seguire,o meglio, una possibilita’ confortante …
affidarsi, semplicemente…
Cosi’ leggendo la storia di Santa Sofia mi viene in mente che e’ stata voluta da Giustiniano, proprio quello che tolse il concetto della reincarnazione dal Cristianesimo,accadde proprio qui a Costantinopoli, dove sono ora …e questa e’ una cosa che ho scoperto prima di sapere che sarei venuta qui in vacanza ,un po’ prima di partire …ma vedo ora il nesso…
Dentro ad Aghja Sofia c’e’ l’allestimento temporaneo di una mostra sui poemi sufi di RUMI, MEVLANA ….ho ascoltato le sue poesie cantate a giugno ad un convegno del Cesmeo sulla Turchia ,all’epoca non sapevo sarei venuta qui …dovevo andare a Cuba …mi sembra proprio ci sia un disegno …anche tutte quelle conferenze , del Salone del libro…a maggio…a tema turco ..una addirittura sul rapporto tra Islam e Cristianesimo…non ne avevo persa una …tutto torna …io dovevo proprio venire qui….Cuba non c’entrava nulla …per lo meno , ora, con quello che devo fare adesso…mi sembra ….BUENAS NOCHE COMPANEROS…
Aghja sofia e’ bellissima , di una ricchezza tale …l’oro i mosaici,il marmo, le calligrafie sufi il tutto si sposa benissimo , e le proporzioni maestose e perfette ,della struttura, babu’ la studia con attenzione …
Sosta in giardino con un frugale snack al sesamo e ottimo succo di ciliegie Cappy poi ci ributtiamo per altre due ore al piano superiore …dove pero’ manca l’aria …io dopo un po’ ho un mancamento di debolezza …dobbiamo proprio mangiare….sono le tre del pomeriggio …camminiamo verso l’hotel che e’ a due passi, troviamo il bar dell’ostello di Istanbul dove all’interno, in uno scantinato buio ci dicono di salire in terrazza, quasi tutti gli hotel sul tetto hanno una bella terrazza con vista mare …con un bel venticello e divanetti all’ottomana invitanti…scelgo un panino al tonno , saporitissimo, con cipolle e pomodori gustosissimi,certo che anche io pero’ rischio….
Il ritmo della gente qui e’ lento e calmo, mi piace …
babu’ legge tranquilla …come si sta bene …i camerierini adolescenti dell’ostello giocano a back gammon flirtando ,io mi assopisco un po’ ma ogni tanto apro gli occhi per guardare il mar di marmara ed il bosforo che si fondono …
babu’ progetta il tour del pomeriggio, capisco che ha bisogno di fare cosi’, un po’ di controllare e di progettare il tempo in modo preciso e glielo lascio fare …anche se forse io andrei molto di piu’ a braccio …cosi’ il programma prevede di vedere una piccola moschea , di s.sergio e bacco, detta la piccola santa sofia , kukukaghjia sofia ,
bella come struttura ma irrimediabilmente restaurata in quanto decoro,per cui stucchevolmente ripulitina ….peccato…quasi finta .
invece il quartierino che attraversiamo e’ bello popolare ,meno crosta turistica ,con le case ottomane di doghe di legno un po’ sfasciate, bruciate dal vento ,il sole e il salmastro ,quadri di vita d’altri tempi .vecchie affacciate e ragazzini che giocano al pallone in strada con una porta fatta con una catena tra due pali , masserizie fuori dalle abitazioni, divani, vasi di yogurt , gerani e migliaia di gatti, babu’ li fotografa, non se ne perde uno. ha troppa nostalgia di Cagliostro e Cenerentola che sono rimasti a casa …
Infine scendiamo sul lungomare che e’ un cordolo di cemento con una banchina che funge da parcheggio…stranissimo sembra l’ Albania, carcasse di navi arrugginite abbandonate, cargo in lontananza dai colori sgargianti …macchinoni da magnaccia parcheggiati con il muso sul mare, coppiette amoreggianti , mendicanti…mi sembra un po’ un film di Pasolini un po’ di Bregovic…bellissimo…
le famigliole sui pratini attrezzano la carbonella su dei fornelletti per gli spiedini, parrebbe la gita domenicale sul Bosforo, la merenda sinoira , e appendono amache …in un vento fortissimo .
A cena non abbiamo la forza di cercare un ristorante , siamo cotte dal sole e dal vento, ceniamo sotto la finestra della nostra camera..io una beef steak gustosissima , pane e carne li sanno proprio fare sti turchi!
…4 passi e a dormire
l’ultimo pensiero e’ che oggi ho scoperto che un distretto di Istanbul si chiama Eminonu, ecco perche’ lo vedo scritto dappertutto, credo che sia uno dei colli , sette come roma, su cui e’ stata fatta la citta’…buona notte eminonuk .sogni d’oro.
30 luglio 2007
mi sveglio alle sette ,buon compleanno babu !!
decidiamo di dormire ancora un po’ ed il secondo buon compleanno scende alle 9,30.le do’ subito la maglietta ,le va bene anche se un po’ attillata ,tira un po’ mettendo in mostra le tette generose che ha …va be’ in fondo e’ una femmina anche lei ,no ? mi sembra contenta, la indossa subito.
Facciamo yoga e poi a colazione, sembra subito piu’ caldo oggi, ci dirigiamo verso il TOPKAPI
La chiesa di Santa Irene e’ chiusa, apre solo per i concerti…peccato !! era bellissima ,dice babu’ che l’ha studiata all’universita’…pace !!
La residenza del sultano e’ affascinante ma devo dire che rispetto alle residenze dei maraja che avevo visto a Jaipur delude un po’ ….pero’ e’ immersa in un parco ombreggiato e verdissimo,io oggi sono facilmente distraibile da tutto…leggo sulle dispense di Schliemann e Carter, dell’ archeologo che in epoca antichissima le popolazioni turche primitive arrivavano anche loro dalle steppe della Mongolia ,il Turkestan,il solito crogiuolo tra Russia, Cina ,Tibet e India…e siamo di nuovo li’….cosi’ penso a tutte le persone russe che conosco, Anastasia,Natalia, Safia…tante ,no ?
babu’ e’ molto meticolosa nel leggere la guida, io vorrei solo buttarmi dentro e assaporare la prima impressione senza pregiudizi culturali o ideee di altri…dentro il topkapi ci sono i tesori imperiali,ciotole di porcellana che pare cambino colore se contenenti veleno,il sultano aveva paura di morire .poi carrozze, una addirittura costruita da un piemontese,la cucina con enormi pentoloni e vari padiglioncini ricoperti di maioliche azzurre , blu e rosse di iznik.
attraversiamo la BABUSSADE cioe’ la porta della felicita’ dico a babu’ :ormai e’ fatta !l’hai attraversata!
ne ha bisogno.povera cara…sono contenta di essere con lei in questo momento difficile, lei e renato mi hanno salvato piu’ di una volta,cosi’ mi sembra di estinguere un debito ,poi stasera faremo una vera cena di compleanno, io ho portato un vestito elegante nero per l’occasione , e la voglio truccare da donna, anche se protesta un po’…
penso a Dori, Michele,Renato e tutte le persone care e meravigliose che la vita mi ha fatto incontrare… grazie.
comunque il topkapi non mi dice molto…si passa su terrazze dove mar di marmara e bosforo si fondono ..panino con kebab di pollo che mi stuzzica l’appetito nella caffetteria del topkapi, carissima e piena di grupponi di turisti…ma la vista e’ stupefacente
Babu’ a pranzo e’ in vena di confidenze intime , mi racconta di sue amicizie e-o storie sentimentali finite male,mi sale un po’ di senso di nostalgia e mancanza,cosi’ penso a Emi, e mi salgono anche dei pensieri di insicurezza …
ma dev essere l’HUZUN di cui parla Orhan Pamuk nel suo libro, che sto leggendo … cioe’ il senso di nostalgia che costituisce l’intimo carattere di Istanbul, la saudage, il senso di crollo e smarrimento dell’impero di bisanzio, prima , di Costantinopoli ,di quello ottomano poi…dice che tutti gli abitanti di Istanbul crescono costretti dalla storia con cui convivono ad essere consapevoli della perdita e della transitorieta’ delle cose …e si puo’ ben capire …
La parte piu’ bella del topkapi e’ l’harem, e qui in effetti si riscatta ,le pareti sono magnifiche, tutte di ceramiche arabescate in turchese e blu, sale e corridoi ombrosi con divanetti bassi e cuscini e frangisole traforati che sono impossibilitata a fotografare perche’ mi si scarica la batteria della macchina foto …va be’ …dovro’ aguzzare la memoria , poi forse l’harem non va svelato troppo ..se siamo nel private …mi salgono immagini da mille e una notte di concubine, eunuchi …magiche, ma anche un senso di segretezza e di malinconica sensazione di prigionia , chissa’ quanti segreti soffocati conoscono queste pareti…qui faccio la prima conoscenza di rossellana, la concubina schiava ,favorita del sultano Solimano talmente intelligente da riuscire a diventare regina …trovo il suo nome scritto in diversi modi… roxelena pure…. cosi’ decido che sia una mia antenata e per tutto il giorno giochiamo scherzando su questa doppia identita’…
Io e babu’ abbiamo poi un calo di energie, o coma soporifero lo definisce lei,c’e’ bisogno di meditare un po’, lei mi passa il libro dei versetti sufi, belli ,,, ma mi viene un sonnno…
cosi’ uscendo ci sediamo all’ombra del boschetto sotto la moschea blu a guardare la gente che sorseggia te alla mela sotto gli oleandri …buon profumo di mediterraneo…oggi mi sento molto rilassata , per cui mi abbandono a questo senso di stanchezza ….
scendiamo nei bazar piu’ vicini e vorremmo provare il narghile’ in un posto pero’ troppo caro …solo mint tea
e intorno solo uomini che fumano tantissimo con sbuffi bianchi che escono dal naso , l’aria sa di tabacco dolce e giocano a backgammon. Su tavolini bassi incrostati di madreperla …
Oggi ho visto un gruppo di donne in burka nero, sembravano corvi…con orrore sotto ho sbirciato che avevano i jeans, 35 gradi…, terribile,gli occhi truccatissimi, bistrati… perfetto maquillage da streghe incantatrici e magari eroticissimi sandali infradito d’oro e d’argento con piedi sensuali dalle unghie laccate … che vita ….faticoso essere donna ….
La cena di compleanno avviene in un ristorante pieno di lampade a bolla di vetro colorato che faccio scegliere alla festeggiata , insalata di mare squisita , colonna sonora lagnosa di norah jones, in loop, brindisi e affetto
ma io sono un po’ preda dell huzun e babu’ se ne accorge, cosi’ dopo cena mi fa parlare e cacciare fuori il rospo.
Tuttavia mi sembra che sia una crisi sana. E Buona notte .
31 luglio 2007
ci svegliamo alle 8 ,consueto lento avvio della giornata….poi vediamo i bagni turchi di roxelana trasformati in un emporio di kilim e souvenir .
telefono in italia ai miei ,che mi fanno parlare con gli adorati nipotucci.
Il gestore del posto telefonico e’ affabile, ci mostra le guide che vende su Istanbul, sono stampate in toscana , dalla casa editrice Bonechi…e’ stato 4 volte in Italia ..e babu’ conosce gli editori personalmente …che giri…
Usciamo rinfrancate dalla conversazione …. e vediamo la Cisterna Basilica un posto che mi pregustavo da tempo, e’ un luogo onirico :una vasca d’acqua sotterranea sotto la piazza di sultanahmet , campate con colonne e capitelli corinzi che poggiano in acqua …due sopra teste di medusa capovolte ,romane,surreali, (il mio personaggio preferito…)
nell’acqua transitano pesci enormi , come i miei sogni di qualche tempo fa in cui i pavimenti si trasformavano in acquari gremiti di animali e mostri marini…il tutto immerso in semioscurita’ e luce dorata …gocce d’acqua e mistero ….bella …!
Poi babu’ prende il comando della situazione e ci dirigiamo verso il gran bazar..lascio che sia lei a seguire il percorso della guida …io vado…un po’ per pigrizia un po’ perche’ mi piace di piu’ andare a caso, che tanto caso non e’……
comunque, la seguo in un bel vialone europeo pieno di banche ,prima di entrare nel gran bazar…
Prima di tutto una sosta nei bagni, visto che beviamo come spugne,e qui mi abborda una ragazza turca emancipata ,t shirt fucsia e orecchini in nuances, reggiseno leopardato e lenti a contatto che le fanno lo sguardo un po’ fisso verde - grigiastro..capelli tinti biondastri mi chiede in pseudo italiano di dove siamo …lei frequenta l’istituto italiano di cultura a Istanbul , le chiedo subito la domanda che ci stiamo facendo da ieri sera io e babu’, ma come si vive a Istanbul ?e veramente vorrei chiederle specificando come si vive DA DONNA a Istanbul ?ma non oso.lei e’ sorridente e simpatica , i cessi pero’ troppo scomodi e stretti per fare conversazione .cosi’ dura poco.
Gran bazar :
un posto pazzesco, una citta’ dentro la citta’.un centro commerciale suk immenso, diviso per settori merceologici, orafi, tappeti, pelle …tutti fuori i mercanti…sulle soglie, ad invitarti ad entrare ,troppa roba, come faranno a sopravvivere ? a me manca l’aria e mi sento stordita come all ‘ Auchan , cosi’ spingo babu’ a pranzare fuori e respirare un po’ di sti 35 gradi di vento che soffia dal mar di marmara.
Chiedo un kebab senza carne, non ne posso piu’ di tutta sta carne che sto mangiando ..il tipo sgrana gli occhi…e che kebab sarebbe ! senza carne ‘!…pero’ me lo porta lo stesso… e ci mette dentro le patatine fritte …invece babu’ (che e’ vegetariana )non lo fa e si scofana l’agnello,boh ! si vede che non si e’ osata …figuriamoci….
Poi ci si ributta dentro al bazar , troviamo un ristorante molto bello, l’Havuzlu, e decidiamo di assaggiare il turkish coffee, ci fanno sedere su un divanetto a fianco di un acquario ,oggi e’ giornata di pescheria … ce ne e’ uno dall’aspetto primordiale , con i colori della mia tazzina istoriata che sta immobile e mi fissa , inquietante .
il caffe’ e’ orrendo ,sa di liquirizia e gomma bruciata, ha un fondo di due cm.non lo bevo tutto, sono schifata ,babu’ un po’ mi rimprovera …oh, mica mi puo’ piacere tutto ! gli uomini turchi, si, il caffe’ , no.
Comunque mi da’ una botta di vita, tipo cocaina e cosi’ evito il coma soporifero del pomeriggio, e soprattutto l’huzun, ecco che ci vuole …
Usciamo in un dedalo di vie di botteghe che vanno per categorie , la strada tutta di…abiti da sposa colorati , di bottoni, , di oggettame in plastica sembra un po’ old Dehli, Chadni chow ,ma con l’aria piu’ mossa ,con tantissimi chador sventolanti , bella piena di umanita’ colorata e odorosa che pero’ scorre meno frenetica dell’India, infatti mette meno tensione ….
Poi babu’ e’ super efficiente e ci conduce alla meta secondo un itinerario infallibile , la moschea di Rusten pascia’ .ed e’ bellissima !piu’ di quella blu, trovo…e’ uno spazio chiaro geometrico perfetto, tutto azzurro con un ovale sospeso al centro di lampade di vetro , non c’e’ nessuno.l’emozione solita dei posti magici mi prende alla bocca dello stomaco mi siedo per terra ,e mi viene un pochino da piangere questa sublime armonia fa davvero pensare al divino.
babu’ vuole regalarmi il libro dei versetti sufi cosi’ me lo dedica …
Il custode che ha scelto da uno scaffale una sciarpa per coprirmi le spalle , rosa ricamata intonata con la mia canottiera, e me la appoggia sulle spalle senza sfiorarmi ,con un gesto cosi’ rispettoso e pieno di grazia , ci spiega un po’ la terminologia delle parole sacre dell’ islam e ci insegna anche come si dice grazie in turco, TESEKKURLER EDERIM con un filo di voce …dolcissimo…bello !…
Quanto mi piace questo posto ….
Poi , attraversando il bazar egiziano delle spezie , coloratissimo e profumato arriviamo al ponte di Galata , da cui si imbocca il Corno d’Oro.c’e’ un gran movimento di traghetti sfumacchianti nuvole di fumo nero, va e vieni di persone e friggitorie di pesci alla piastra e chioschetti di pannocchie e sottaceti… un profumo…un acquolina in bocca …poi e’ pieno di pescatori che tirano su bei pescioni… pensare che siamo su una delle arterie della circolazione marittima di Istanbul … che stranezza …cerchiamo di capire gli orari delle corse dei vaporetti,perche’ vogliamo fare una gita sul bosforo, l’indomani …dappertutto c’e’ scritto Eminonu , insomma non mi consentono di evitare di pensarti, Emi.
Poi pigliamo il tram 38 verso casa, ma io mi accorgo che sulla strada c’e’ la stazione dell’ Orient Express, quella di arrivo del treno che collegava Parigi a Istanbul nell’800, in piu’ di 50 ore …da cui scesero i poeti francesi, e Edmondo de Amicis, suppongo e poi quella del famoso Murder on Orient Express .cosi’ mi gaso e scendiamo subito dopo una fermata a Sirkeci, una parte della stazione e’ in originale stile liberty un po’ francesizzante , la sala d’attesa in boiserie e soffitto in stucco color crema e rosa , davvero un posto pieno di fascino ,mi rivolgo a babu’ chiamandola Agata ….e qui incontriamo il gatto viaggiatore, cioe’ un esemplare del variegatissimo popolo dei felini di Istanbul di cui babu’ sta collezionando scatti a tutto andare …questo qua dopo una lunga toilette ci punta e ci salta in braccio poi sceglie lo zaino di babu’ per accoccolarsi a ciambella , buon riposo miaomett , pero’ adesso scendi .
E’ stata una giornata intensissima , a cena scendiamo nella trappola per turisti sotto la moschea ,c’e’ musica dal vivo sufi e un derviscio che ruota .io sono immediatamente circondata da tre mici che mi guardano con aria supplice , ma solo perche’ ho ordinato spiedini di pollo e l’aria e’ satura di waterpipe alla mela ,
stasera sto proprio bene, niente huzun, meno male,sara’ merito di rossellana .
! agosto 2007
dormo un po’ maluccio , sento il canto del muezzin alle 5 , alle 7 saltiamo giu’ …
oggi e’ un po’ nuvoloso e molto afoso …una nuvolaglia grigia che addensa il cielo .
prendiamo il traghetto da Eminonu a Anadoli Kavagi , la linea va a zig zag dalla costa europea a quella asiatica per tutto lo stretto del Bosforo fino a sfociare sul mar Nero…oltre ci stanno l’Iran e la Russia, fighissimo…
molto piacevole la navigazione ma la luce e’ un po’ fosca , l’acqua color verde bottiglia scuro , si attracca toccando svariate localita’ turistiche con case ottomane in legno e strutture alberghiere semi vuote .
arriviamo a mezzogiorno, io sul traghetto leggo profondamente quasi tutto il tempo il libro di Orhan Pamuk su Istanbul, che mi sta prendendo molto , a torino non lo avevo capito..
facciamo un giro del villaggetto, che mi ricorda un po’ val della torre, un po’ levanto, con una strada tutta di ristoranti di pesce,poi ci inerpichiamo su una strada che va in collina seguendo le tracce di un rudere di forti ficazione anatolica…in pietra .sulla salita c’e’ una base militare ,forse una vedetta sul mar nero, da cui arrivavano le navi militari russe , e condomini dove i soldati vivono alloggiati in casoni tipo popolare , squallidi, rosa confetto ,ma cintate con rete e filo spinato.
Che impressione ! sembra un carcere ….due bimbetti giocano sotto lo sguardo della ronda ,tristissimo….
Mentre saliamo passa un camion della spazzatura ,puzzolentissimo , che dall’odore ci lascia tramortite ..e montiamo con lingua di fuori e naso turato, visto che il vento tira proprio in questa direzione portandosi la puzza.
io ricevo una telefonata dal commercialista cui non rispondo….ma via sms mi arriva comunque informazione dell’importo iva da versare ……wow, non aspettavo altro…per almeno una mezz’oretta mi lascio rovinare la spensieratezza da questa notizia e le angosce del futuro che tormentavano il mio intestino a torino tornano a darmi fastidio …
Pic nic con succo di ciliegia uovo sodo e anello di pane al sesamo ,che ha profumato tutto il mio zaino ,su pietrone con vista sul mar nero, e formicaio sotto il mio sedere ,
ricevuto ! prima o poi smettero’ di fare la cicala …comunque il pranzo mi resta sullo stomaco.
Torniamo in paese e sostiamo in una verandina in legno di un locale molto poco turistico e ragazzetti molto timorosi che prendono le ordinazioni e non sanno spiegare ai turisti che non hanno la birra …perche’ sono osservanti …cosi’ scappano tutti , qui io sorseggio il classico evergreen te’ alla mela e babu’ insiste col turkish coffee , questo pare meglio,lo assaggio anch io e’ vellutato e consistente , con un fondo polveroso…
Un po’ meglio …
Il viaggio di ritorno vola , mi abbiocco sul vaporetto , scendiamo tra le friggitorie caotiche del molo di eminonu, che mi piacciono molto e mi mettono allegria , decido che sto panino di pesce prima di partire me lo devo mangiare , comunque e’ proprio ora di fare merenda cosi’ sostiamo sotto il ponte di Galata , che collega la citta’ a beyoglu, il quartiere greco, francese, genovese…in un baretto con vista molo e pescatori affaccendati a tirare su di brutto… le navi devono bruciare un combustibile inquinantissimo… lasciano pennacchi neri neri…ce ne sono alcune enormi da crociera di lusso, sul libro di pamuk leggo che d’inverno negli anni 50 le navi talvolta sbagliavano a causa della nebbia ed entravano nelle case, causando incendi sul mare…surreale .
Un po’ pioviggina, ma io considero la giornata non ancora finita cosi’ a sorpresa propongo una chiesa un po’ fuori percorso e fuori programma , babu’ che e’ come sempre la piu’ normativa delle due non sembra tanto dell’idea, ma poi cede …perdiamo un po’ di tempo a capirci qualcosa con sti autobus poi ne pigliamo uno….e qui un turco ci attacca il bottone…
Mi cede il posto ma punta babu’,tenta una conversazione in un inglese stentato e balbettante , comunque capiamo che vede sulla Rai le partite della yuve , ascolta gli ABBA (BOH ?)e fa il giornalista (o vende giornali )alla fine e’ chiaro che corteggia babu’ , che con ste tette probabilmente manda messaggi che non vorrebbe , le chiede pure di che segno e’..lei geniale gli fa :
-del leone, ….come mio marito !
Lui non fa una piega, con sguardo da pesce lesso le dice…allora sei come Afrodite (EH?)la pigliero’ in giro per tutta la sera per questo …
Comunque prima sbagliamo a scendere e l’autista frena di colpo e ci fa risalire,poi si ferma proprio fuori fermata a meta’ starda dove vede un cartello indicatore per la chiesa di chora ed inchioda …un pazzo ! pero’ carino…gentile ..ma chora pare chiusa , ce lo confermano dei ragazzetti che ci giocano a calcio davanti
va be’ ci siamo divertite lo stesso in autobus, io sentivo bisogno di inserire un po’ di avventura nei nostri programmi ..direi che come avventura olfattiva gli autobus turchi niente male.
babu’ dice che non hanno ancora inventato il deodorante …
Sono fiero di puzzare come un turco…!
2 /8/2007
dunque, un sonno pesantissimo, pieno di incubi,ieri sera un calice di vino rosso mi e’ stato fatale , sogno una vecchia con un fagotto tipo lenzuola pieno di teste di bambola mozzate che lancia con veemenza e grida di denuncia dalla tromba delle scale ,in una casa piena di sciabole ottomane,nere ed oro , incrostate di decori pseudo barocchi,sogno pure la carni, ma amichevole,!!!
che incubi…
mi sveglio con una fastidiosa calotta di mal di testa,
con solo un bicchiere di vino…non sono piu’ io…
la meta e’ di nuovo la chiesa di san salvatore in chora, con una facilita’ estrema saliamo sul bus 28, ci sediamo e arriviamo, due perfette turche.
La chiesa e’ un gioiello, mosaici bizantini con gesu’ e vita di maria,raffinatissimi, incastonati in una struttura di pietra rosa, io a testa in su ho sempre mal di testa e la nausea, maledico il vino …
Ci trasferiamo in piazza taksim , un posto moderno in cima al quartiere francese e cerchiamo un ristorante della guida ma pare non si trovi..
Girando a casaccio io improvvisamente vedo un posto che mi colpisce e fulminea decido che quello va bene , anche se so gia’ che non mangero’ nulla ,ma mi sembra interessante, e’ una delle mie folgorazioni che non si possono ignorare .
non parlano inglese, e’ un posto di locali,ci sono due avventori , uno dei due intercede per noi e vedendo che non capiamo niente fa da traduttore, purtroppo hanno solo kebab di agnello , zuppa di lenticchie e insalata di cetrioli, che babu’ definira’ le migliori del viaggio ,ma io sto male e ordino un te’ che mi arriva con le posate ,e’ un iniziativa del tipo che mi fa capire a gesti che non si sa mai,, volessi assaggiare qualcosa …
linterprete si presenta e’ irakeno, spiritosamente dice che se ne e’ andato dal suo paese perche’ la gente si ammazzava troppo…pero’ !
e’ gentile, si interessa anche lui della mia medaglietta di Frida, dice che pare una donna kurda con quelle sopracciglia.
Cosi’ anche il camierere , basso e con le sopracciglia un po’ cosi’… alla frida , si va avanti e tenta di parlare , ci spiega che e’ curdo e ci insegna come si dice :grazie !! spass…un po’ come in russo…
Io inizio a fare la cretina e scherzando dico a babu’ che l’ho portata in un covo di terroristi …e la sceneggiatura e’ perfetta quando con un tempismo di inquietante sincronia, mentre entriamo a fotografarci con il kurdo di fianco alla cappa di rame sbalzato in cucina , (che poi e’ cio’ che realmente ci interessa ) ci voltiamo ed entrano due poliziotti…
che ridere , volevano solo consegnare delle lettere , comunque ci guardano incuriositi ..questo non dev essere proprio un posto da turisti.anzi da turiste .
Questa divagazione mi da uno scossone e mi fa ripartire il buon umore che la nausea e il mal di testa avevano un po’ stemperato.
Ora camminiamo per iskittal caddesi , l’arteria principale di beyoglu , il quartiere francese molto business shopping street, mi ricorda un po’ via Garibaldi,ma i palazzi pieni di bow window decorati e dai colori pastello , c’e ‘ pure una casa di Raimondo d’Aronco,pensa te …io cambio il cinghietto allo swatch e il ragazzetto me lo lucida tutto …tutto sorridente me lo mostra .like new madam!! Che tenero.poi provo vestiti ma non riesco a scegliere niente …troppa roba ….
Rientrando col solito tram verso zejtyburnu c’e’ un puzzone turco che si appoggia sulle nostre terga e spinge un po’…panson !!
A cena nel ristorante giardino con musica dal vivo e derviscio , babu’ vuol provare il narghile’ anch’ io faccio un tiro ma mi sembra non sappia di niente , ma di certo sto fumando passivamente perche’ mi rilasso molto, la sera e’ proprio bello, la frescura arriva dal mare e porta un aria profumata, nel complesso sti turchi sembra che stiano bene …e si riversano fuori dalle case …bello …
3/8/2007
stanotte ho sentito il canto del muezzin alle 5,00 …risultato :
bella pesta,
andiamo a spasso in zona Cemberlitas dove c’e’ il foro di costantino,a cercare i bagni turchi di Sinan,li individuiamo e programmiamo di venirci in serata , o meglio questa volta io decido…babu’ e’ un po’ perplessa …a me non importa nulla… non me ne andro’ da Istanbul senza aver fatto un bagno turco…
sempre bighellonando entriamo in un cortiletto zeppo di botteghe di oggetti artigianali dove proviamo un caffettano entrambe e lo compriamo, ricamati a mano, di seta,ci costa 35 40 euro, siamo state abbastanza in gamba a contrattare ,piu’ due ore di chiacchierata col tipo molto sveglio , e’ della capadocia e ci fa una capa tanta sul suo villaggio .…che fatica, poi si fa fotografare in mezzo a noi due ,e ci stringe anche piu’ del dovuto con un invito a uscire con lui la sera …figurumse ! anche lui nota frida …e basta !
poi vediamo la moschea di Solimano ma non ci fanno entrare subito perche’ e’ venerdi’ ed il culto e’ appena iniziato , aspettando fuori becchiamo tre italiani , due un po’ tonti, una molto furba che ci racconta tutti i bidoni che hanno preso dai tassisti, ma se c’e’ il tram cosi’ comodo…!
A lei pero’ non danno retta i gonzi e lei muore dalla voglia di fare amicizia con noi, povera… pare affetta da nanismo…e sembra una bambina,o forse e’ down , cammina anche tutta storta, e’ milanese ma abita a torino…in centro, magari capace che la becco in via po …
Per entrare in moschea mi danno un pareo nero velcrato spesso da morire , sembra felpato, per coprirmi le gambe perche’ giudicano che abbia una gonna troppo scosciata ….all’uscita in un giardinetto visitiamo addirittura nientepopodimeno che la tomba di rossellana, in un bel padiglioncino tutto istoriato, morta strangolata la perfida regina, troppo assetata di potere…non so se voglio averla tra i miei antenati.
Un salto in hotel a rinfrescarci e poi il pezzo forte della giornata :l’hammam.
Io me lo pregusto da giorni, per tagliar corto con le reticenze di babu’ faccio la disinibita e inizio a passarle il guanto di crine .
Il posto e’ davvero particolare : struttura a cerchio del 1580 , cupola traforata, da cui entra la luce, piattaforma in marmo chiaro calda su cui si sta sdraiate ,pareti rosa carne un po’ sfiorite dall’umido, arcatelle decorate che ti introducono in piccole aree refrigeranti ..tutto rosa, i muri , la pelle delle donne , carni di diverso colore …sembra proprio di appartenere ad un clan.
a me sembra di stare nel quadro di Ingres poi ci sono delle mammone , cioe’ donnone con pance e tette enormi che ci massaggiano, ci danno dentro con lo scrub e il sapone che ti cospargono con una bolla di cencio di lino per cui non senti il tessuto , leggerissimo, solo la spuma …grandioso…
E alla fine farsi scorrere l’acqua gelata e’ bellissimo .
Alla fine babu’ e’ tutta gasata e ci vuol tornare l’indomani …molto bene …
Usciamo pulitissime, molli e levigate .
Dopo una frugale cenetta in un posto anonimo, con la versione turca della pizza, andiamo nel cortile di una vecchia medresa trasformata in un posto per fumare il narghile’, lei fuma, io no, solo che ci hanno messe in un tavolo al centro del cortile con un cerchio di uomini turchi che ci guarda , mi sembra che ci arrivino sguardi e pensieri zozzi , mi imbarazza molto, mi viene pure il mal di stomaco dalla tensione ,usciamo e appena fuori vengo abbordata in modo molto rozzo , esplicito, o per lo meno mi sembra …dalle parole in inglese che capisco ..da un rozzo energumeno.
Che contrasto con l’accogliente morbidezza dell’ hamman.
4/8/2007.
L’ hamman ha avuto profonde ripercussioni inconsce su di me , potenti.
Sogno che sono disperata , in seguito ad una notizia terribile
mamma e’ morta ed io non sono riuscita a parlarle , io piango disperata e mi sveglio con una tristezza fortissima sotto l’influsso del sogno, e mi rimarra’ il magone tutto il giorno.
Piango gia’ solo nel raccontarlo a colazione , babu’ fa battute sdrammatizzanti , mi racconta storielle tragicomiche di coniglietti sfigati, io piango e rido insieme .
Sara’ cosi’ tutto il giorno, grande catarsi turca.mesi di lavoro su me stessa eguagliati e oltrepassati da due ore di bagno turco …
Museo archeologico, il primo padiglione con l’arte sumera , ittita e babilonese e’ quello che mi piace di piu’ , ci sono i leoni di babilonia e bassorilievi in pietra di una bellezza tale ,poi teste di medusa, cariatidi .
Poi pigliamo un autobus per andare a telun, qui ,il colpo di grazia, e penso , ok, andiamo fino in fondo…
sento una madre che in italiano rimprovera un bimbo piagnucolante, e’ molto severa , ma poi, e si siede ovviamente di fronte a me,lo prende in braccio e lo coccola , parlandogli come a un grande, lui appoggia la testa in grembo …e’ struggente per me in questo stato patetico in cui sono
un pianto fiume con singhiozzi.
e mi vergogno un casino di farlo qui in pubblico , e lei mi guarda ed e’ il colmo perche’ e’ turca ma parla anche italiano quindi capisce …
penso che ce la stanno mettendo tutta per farmi guarire… .
babu’ mi fa entrare in una pasticceria , dove mi tiro su con un trancio di torta al cioccolato, torta dozzinale, ma caffe’ molto liberty e molto francese…poi girellando intorno nel quartiere degli antiquari troviamo finalmente le piastrelle antiche da collezionare per renato , che mi manca molto .
voglio fare un rito per segnare l’importanza del momento , che mi sembra sia abbastanza di guarigione ,anche se per ora e’ un dissesto psicologico .cosi’ scrivo una frase su un pezzo di carta e lo getto nel bosforo dal ponte di galata in un angolino sgombro da pescatori.e babu’ assiste serissima al rito
Respiro un po’ per l’ultima volta la puzza di pesce alla griglia di eminonu e cosi’ propongo un ristorante di pesce .
Sono stremata da questo altalenarsi d’ umore , mi getto sul letto per un po’ prima di cena, ho la testa pesante .
Titolo :
la cena d’addio ai vecchi dolori.
Il posto e’ una casa a doghe di legno ottomana , nella corte tra verdi frasche e si sentono fuochi d’artificio sparati in lontananza .
Ordiniamo un lerek cioe’ un branzino a testa ,ce lo portano intero, va be’ avrei preferito non avere a che fare con il cadavere , cosi’ provo un fastidioso senso di repulsione nel decapitarlo e pulirlo, poi penso che sono proprio uno strazio e me ne rimprovero..
Pero’ poi la carne e’ deliziosa , quindi ho poco da fare la delicatina , me lo sbafo e mi lecco i baffi.
Assaggiamo anche il raki, cioe’ un anisette tipo pastis con della grappa allungato con acqua …cosi’ cosi’, e fumiamo sigarette turche, cosi’ cosi’…
Sono stanca morta, ma mi sembra di aver guadagnato un giro di boa …forse e’ cosi’ che si va avanti ,
comunque mi arrendo.
5/8/2007.
Mi alzo in coma, dormito male,con sogni di lavoro,e ansie da set cinematografico .
Facciamo due musei : arti turche e islamiche e mosaici del palazzo di costantino .bei tappeti anatolici a tutta parete e miniature calligrafiche molto belle .ricevo due telefonate ,di cui una da un numero turco , a cui non rispondo
Invece dovrei… e’ Sandro , e’ a Istanbul per lavoro,sta girando una pubblicita’ per la fiat in turchia … per vie traverse ha saputo che sono qui, che stranezza ,cosi’ via sms ci parliamo,poi andiamo a vedere chiesa ortodossa in ghisa della comunita’ bulgara nei quartieri occidentali , che mi fa un impressione brutta al contrario delle moschee piene di pace ,un posto di chiusura e di tristezza .rientriamo a karakoi col traghetto sul corno d’oro .io non sono molto in forma ,poi c’e’ un afa spessa e pioviggina , io sono stanca e ho voglia di tornare malgrado Istanbul sia magnifica , mi mancano i miei amici.
Comunque per le sei siamo pronte a sederci nel cortile del monastero mevlevah per il concerto danzato dei mistici sufi.
I dervisci rotanti sono una decina , con un profeta e un sorvegliante .
E’ una cerimonia sacra di abbandono in trance estatica a dio e alcuni hanno delle facce da cristo, bellissime .
In un giardino tra ciliegi ulivi e albicocchi carichi di frutti.e puzza di escrementi di gatto.nonostante ci sia un sacco di gente e si veda attraverso le teste e le macchine fotografiche Comunque mi fa un effetto rasserenante .
Scendiamo col solito tram, io sono un po’ in ansia perche’ non so Sandro se ha ricevuto i miei messaggi , solo in hotel dopo un po’ di tentativi infruttuosi riesco a parlargli per telefono, ci diamo appuntamento per l’indomani a colazione , ore 9,30 sotto l’obelisco egizio, che ha 3500 anni.nell’ippodromo di costantino.
quasi come darsi appuntamento sotto la mole no ?
Istanbul e’ magica .
A cena nel ristorante del primo giorno ,pollo con spinaci , come per chiudere un ciclo.
6/8/2007
allora, ci si alza si fa il chek out dei bagagli e si esce, oggi ultimo giorno..
Sandro non si vede cosi’ entro a chiedere informazioni di lui dove mi sembra piu’ o meno di aver capito dove alloggia .lo chiamo in camera, e mi scende giu’ con due occhi gonfi di sonno , povera stella .e’ davvero buffo incontrarsi qui! Mi dice ..la prossima volta dove facciamo ? mosca, san pietroburgo !?
Ci raccontiamo le novita’ sono davvero contenta di vederlo ho proprio voglia di rivedere i miei amici , mi sono arrivati sms da michela, cristiana e mi hanno fatto rientrare alla realta’ ….cosi’ lo lasciamo andare a lavorare dopo un breakfast ricchissimo nella terrazza del suo hotel , con vista diretta su moschea blu e pure isole dei principi .
Cerchiamo ancora di vedere il museo di arti calligrafiche ma e’ lunedi’ ,closed,
cosi’ visitiamo la moschea di benazit , e’ caldissimo oggi, umido, io un po’ stanca …e vedere Sandro mi deve aver emozionato perche’ la mia pancia e’ un po’ in subbuglio, oppure e’ ora di tornare a casa..
ultimo giro di souvenir in un emporio sotto l’hotel prima di pigliare i bagagli.il tipo si ricorda di noi , compro della paccottigliaper fare fuori le ultime lire turche.salutandomi con un baciamano mi fa pure una proposta galante ,o osee’, non si capisce.e si fa promettere che torneremo …e mi chiama suittart , scritto alla babu’.
Esagerato.
Va be’ rossellana poteva mica uscire di scena cosi’.
Aeroporto con solito tram e metro e volo direzione Vienna con solite assurde musichette di valzer.
A Vienna breve sosta con limonata calda per attenuare senso forte di nausea in panoramic restaurant con triste tramonto dietro vetratona sporca di aeroporto, rispondo a emi, e mi arriva anche un sms di doriana.
Ma io devo aver patito l’aereo oppure ho abusato troppo di cisti, cerco anche di vomitare in un bagno ma , nulla, cosi’ andiamo al gate , io sono subito colpita dalle facce tese degli italiani in attesa, dure, sofferenti, che triste, stiamo proprio tornando in Piemonte , si vede,e infatti purtroppo capiamo cosa dice la gente , e dietro e a fianco a noi stanno discutendo e litigando ,non ce la faccio ad ascoltarli e cambio di posto mio dio, stiamo proprio tornando… altro che gentilezza e sottomissione alla volonta’ di dio turche. Comunque il volo , in un aereo minuscolo , una baracchetta ronzante …e’ velocissimo .io atterrando vedo milano con la forma a ragnatela centrifugata ed i viali a spirale luminosi, concentrici
Siamo a terra.insciallah !
Autobus fino a porta susa e poi taxi, da signora, visto che non c’e’ l’ombra di un mezzo fino a casa..
L’autista mi racconta di una sparatoria nel bar flora , sotto casa mia, nel 1975 76 o giu’ di li’, storie di trabucanti, mafia e terrorismo … con una precisione di particolari notevole …
Eccomi a casa, le piante stanno bene
io ho come sempre un senso di straniamento spaziale entrando a casa mia , ma stanotte dormiro’ nel mio letto.
Insciallah!




















quest opera d'arte di babu' meritava di essere pubblicata,ed i piedi che si vedono sono proprio quelli di rrose selavy. una nostalgia di istanbul

lunedì 27 agosto 2007

un alternativa utopica da concretizzare , almeno nell'anima .
grazie, emi

mercoledì 22 agosto 2007


Vedo le mie scarpe
Dall’alto
Dell’ osservatorio torrito
Come ho potuto dimenticarle
Con tanta leggerezza
E lasciarle giacere
Con occhi slacciati
A Monito
Di cosi’ tanti sentieri Incoscienti
di alte
E basse maree
Gremite di incubi oscuri,
cavedani baffuti e carpe
a pelo d’acqua
rapaci di caviglie

lunedì 20 agosto 2007

Srotolano lente le poche idee
Di pomeriggio
Brevi accenti si levano sul fluido in bottiglia del mio cervello

Cammino sul lungo fiume
Accanto ad un nastro di gelatina tremolante, in pasta vetrosa, lucida
Verde
Dove voli di cormorani si appuntano
A piccoli tocchi
Sfarfallando
Lievi pensieri,Alianti
sulla corrente quieta del mio non sapere
Dove andare
Su di voi teneri pioppetti
All’erta come pettini
Vanno a incagliarsi
Brecce di nuvole
Cappelli da pioggia
Colmi di sospiri
E battiti
Umidi
Di ciglia

la vita scorre sempre

giovedì 9 agosto 2007

Le sette leggi spirituali del successo

Legge della Potenzialità Pura
Entrerò in contatto con il campo della potenzialità pura, trovando ogni giorno il tempo per rimanere in silenzio, semplicemente per esistere. Inoltre, siederò da solo, in meditazione silenziosa, almeno due volte al giorno, per circa trenta minuti la mattina e trenta minuti la sera.
Ogni giorno troverò il tempo per entrare in comunione con la natura e per percepire in silenzio l'intelligenza che è in ogni essere vivente. Mi siederò e, in silenzio, osserverò il tramonto, oppure ascolterò il rumore dell'oceano o di un corso d'acqua, o semplicemente sentirò il profumo di un fiore. Nell'estasi del mio silenzio attraverso la comunione con la natura godrò del palpitare eterno della vita, del campo della potenzialità pura e della creatività illimitata.
Mi eserciterò nell'astensione dal giudizio. Inizierò la giornata con la seguente affermazione: "Oggi non esprimerò giudizi di sorta" e, nel corso della stessa, mi ricorderò di questo proposito.

Legge del dare
Farò un regalo - un complimento, un fiore, una preghiera - a chiunque incontri, ovunque vada. Oggi regalerò qualcosa a tutte le persone con le quali entrerò in contatto e avvierò così quel processo che fa fluire la gioia, la ricchezza e l'abbondanza nella mia vita e in quella altrui.
Oggi accoglierò con gratitudine tutti i doni che la vita mi offre. Accoglierò i doni della natura: il sole, il cinguettio degli uccelli, o le piogge primaverili, o la prima neve dell'inverno. Inoltre sarò disponibile a ricevere anche i doni degli altri, che siano oggetti, denaro, complimenti, preghiere.

Legge del "karma" o della causa-effetto
Oggi valuterò le scelte che compio in ogni istante e, grazie a questa semplice osservazione, le porterò a livello cosciente. Saprò che il modo migliore per prepararsi ad ogni momento futuro consiste nell'essere pienamente cosciente del presente.
Ad ogni scelta che farò, mi porrò due domande: "Quali sono le conseguenze della scelta che mi accingo a fare?" e "Questa scelta porterà soddisfazione e felicità a me e alle altre persone che ne saranno influenzate?".
Chiederò quindi consiglio al mio cuore e mi farò guidare dalle sensazioni di benessere o di disagio che induce in me. Se la scelta compiuta mi procura una sensazione di benessere, cercherò di raggiungere con fiducia l'obiettivo prestabilito. Se, invece, avvertirò una sensazione di disagio, mi concederò un attimo di riflessione e analizzerò, con la mia vista interiore, le conseguenze della mia azione. Questo processo mi permetterà di fare spontaneamente le scelte giuste per me e per quelli che mi stanno accanto.

Legge del minimo sforzo
Praticherò l'accettazione. Oggi accetterò la gente, le situazioni, le circostanze e gli eventi così come si presentano. Terrò a mente che il momento presente è come dovrebbe essere perché l'intero universo è come dovrebbe essere. Non lotterò contro l'intero universo, lottando contro il momento presente. La mia accettazione è totale ed assoluta. Accetto le cose come sono al momento presente, non come vorrei che fossero.
Una volta accettate le cose come sono, mi assumerò la responsabilità della mia situazione e di tutti gli eventi che recepisco come problemi. Mi rendo conto che assumere un atteggiamento responsabile vuol dire non attribuire a nessuno (neanche a me stesso) la colpa della situazione in cui mi trovo. Mi rendo altresì conto che dietro ogni problema si nasconde un'opportunità di soluzione; la ricerca attenta di tale opportunità mi permette di afferrare il momento presente e di trasformarlo in un beneficio maggiore.
Oggi la mia coscienza sarà orientata verso un atteggiamento di non-difesa. Reprimerò l'impulso di difendere il mio punto di vista. Non sentirò il bisogno di convincere gli altri ad accettare la mia ottica. Mi aprirò a tutti i punti di vista e non mi aggrapperò tenacemente ad uno solo di essi.

Legge dell'intenzione e del desiderio
Farò una lista dei miei desideri e la porterò con me ovunque io vada. Ne prenderò visione prima di rimanere in silenzio e prima di iniziare la meditazione, prima di addormentarmi la sera e quando mi sveglio al mattino.
Libererò i desideri che ho annotato e li abbandonerò nel grembo del creato, fiducioso del fatto che, quando le cose non sembrano andare come vorrei, ciò non avviene per caso e che il creato ha in serbo per me progetti persino più grandiosi dei miei.
Mi ricorderò di essere cosciente del momento presente in ogni mia azione. Non permetterò che gli ostacoli consumino l'energia della mia attenzione per il momento presente. Accetterò il presente così com'è e manifesterò il futuro attraverso i miei più forti, ed intensi, desideri e propositi.

Legge del distacco
Oggi praticherò il distacco. Mi lascerò libero di essere quello che sono e lo stesso farò nei confronti di tutti quelli che mi circondano. Non imporrò le mie idee personali su come dovrebbero essere le cose. Non imporrò le mie soluzioni ai problemi perché così me ne creerei ulteriori. Prenderò parte a tutto, ma con distacco.
Oggi farò dell'incertezza l'ingrediente principale della mia esperienza. La mia determinazione ad accettare l'incertezza favorirà l'emergere spontaneo delle soluzioni dai problemi, dalla confusione, dal disordine e dal caos. Quanto più le cose appariranno incerte, tanto più mi sentirò sicuro perché l'incertezza è la via alla libertà. Attraverso la saggezza dell'incertezza, troverò la mia sicurezza.
Entrerò nel campo delle possibilità infinite e pregusterò l'eccitazione che si prova quando si rimane aperti ad un'infinità di scelte. Nel campo delle possibilità infinite sperimenterò tutta l'allegria, l'avventura, la magia e il mistero della vita.

Legge del "dharma" o dello scopo della vita
Oggi alimenterò amorevolmente il dio o la dea che cresce nel profondo della mia anima. Presterò attenzione allo spirito che dimora dentro di me e che anima il mio corpo e la mia mente. Trasporterò la coscienza dell'Essere eterno nell'esperienza temporale.
Preparerò una lista dei miei talenti peculiari e una delle cose che amo fare quando li esprimo. Esprimendoli e mettendo al servizio dell'umanità, perdo la nozione del tempo e creo l'abbondanza per me e per gli altri.
Mi chiederò ogni giorno: "Come posso essere utile?" e "Come posso aiutare?". Le risposte a queste domande mi permetteranno di servire ed aiutare con amore i miei simili.

Deepak Chopra